Mercoledì 24 Aprile 2024

Giro d'Italia 2017, le pagelle della tappa 17

Voto 10 a Rolland: premio alla caparbietà

Giro d'Italia 2017, Pierre Rolland (LaPresse)

Giro d'Italia 2017, Pierre Rolland (LaPresse)

Canazei (TN), 24 maggio 2017 - Pierre Rolland si aggiudica la 17° tappa del Giro d'Italia 2017 sul traguardo di Canazei. Rolland ha coronato con la vittoria una fuga di oltre duecento chilometri iniziata sul passo dell'Aprica, precedendo poi di 24" sul traguardo il portoghese Rui Costa e lo spagnolo Gorka Izagirre; quinto Matteo Busato, migliore degli italiani.

Le pagelle di Angelo Costa, inviato al Giro d'Italia 2017

10 a Rolland. La vittoria di tappa non è soltanto il modo di regalare una soddisfazione alla Francia, fin qui a digiuno, ma anche un premio alla caparbietà di un atleta che, in questo Giro, ha cercato spesso l’attacco da lontano. E’ anche un bel modo per tornare alla ribalta da parte di un atleta che, dopo aver promesso tanto da giovane, non è riuscito a fare l’atteso salto di qualità.

7 a Busato. E’ un altro degli italiani che prova a cercar gloria attaccando da lontano: chiude al quinto posto una tappa con tante firme nobili alla ricerca del successo, tiene alta la bandiera del nostro ciclismo che, pur rimasto a secco per quindici tappe, non è proprio tutto da buttare.

6 a Rui Costa. Secondo come già a Bagno di Romagna, prova la stessa delusione: là perse da un atleta meno veloce come Fraile, qui viene sorpreso da Rolland nel finale. Non è al top, si difende con grande classe: meriterebbe la tappa anche per premiare il grande lavoro della sua squadra, la Uea Emitares, che per qualche chilometro fa indossare virtualmente la maglia rosa a Polanc.

5 a Quintana. Regala l’unico brivido di giornata, perdendo l’equilibrio nel buttar via una borraccia poco dopo metà tappa: si appoggia al muretto, ma rischia di volare di sotto. Per uno che chiamano Condor e che punta a salire in cima al Giro, sarebbe stato il peggiore dei voli.

2 al caos stradale. Alcuni corridori lamentano la presenza in corsa di cicloamatori, che invadono la sede stradale a corsa non ancora terminata: approfittando del distacco fra un gruppo e l’altro, si infilano sul tracciato nei tratti di salita o di discesa per raggiungere il traguardo o per tornare a casa, diventando ostacolo per chi è ancora in corsa. Difficile contenerli tutti, ma anche la sicurezza reclama una maggior attenzione da parte dell’organizzazione.

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